di e con Chiara Fenizi e Julieta Marocco
regia André Casaca, Chiara Fenizi e Julieta Marocco
consulenza artistica Francesco Ferrieri
produzione SCARTI – Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Muchas Gracias, Teatro C’Art
Chiara Fenizi e Julieta Marocco, trasportano il capolavoro del Bardo in universo cristallizzato. Un volo audace e irriverente tra le pieghe di Re Lear, trasfigurato in una cornice surreale, clownesca e di eco Beckettiano.
Due sorelle malvagie – Goneril e Reagan – dibattono simultaneamente in un doppio legame. Procedono quasi perennemente a braccetto, parlano all’unisono o specularmente, indissolubilmente unite e separate dalla stessa sete di potere, esiliate nella fuga, contemporaneamente complici e nemiche.
Nell’attesa che il loro tragico destino, ancora una volta, venga a galla, cercano un assassino. Cospirano con il pubblico. Scappano da un temibile Padre e da antichi fantasmi. Insegnano a uccidere il nemico, a carpire le strategie del loro enigmatico autore e fanno un bel balletto.
Dilaniante rivalità familiare. Tradimento e ipocrisia. Adulazione e reato. Cattiveria allo specchio grottescamente sublime. Le protagoniste sono due opposti che si attraggono. Sono un mostro a due teste. Sono lingua biforcuta tagliente, tra smorfie, sorrisi e sorprese. Dimorfismo cacofonico. Suoni sinistri. Comicità noir in occhiali da sole, dagli echi beckettiani, e in filigrana altri drammi del Bardo, da “Amleto” alla “Tempesta”. Umorismo nonsense, fatto di follia. Spettacolo di niente e con niente, e un rimbalzo di sguardi che si riversa sul pubblico. Soprattutto, la specularità del male che ci rende controfigure, caricature, fantasmi in fuga dalla nostra umanità.
– Vincenzo Sardelli, klpteatro.it
Il risultato è esilarante e fa tornare un po’ bambini. Il profilo tragico del testo ispiratore è totalmente rovesciato fino al paradosso e alla satira: le due interpreti si cannibalizzano, si parlano sopra creando un ritmo svelto e piacevole, lasciando solo sullo sfondo la vicenda del re inglese, che resta un pretesto per questa operazione di ricerca contemporanea.
Lear è solo un fantasma lontano.
– Chiara Amato, paneacquaculture.net