di e con Michele Eburnea, Sara Mafodda, Andrea Giovalè
regia Michele Eburnea
produzione CollineFar
Michele Eburnea, Sara Mafodda e Andrea Giovalè – autori e interpreti di una nuova generazione teatrale capace di intrecciare scrittura originale, ricerca scenica e uno sguardo acuto sul presente – danno vita a una riflessione caustica, visionaria e divertita su ciò che resta delle relazioni in un’epoca in cui perfino l’amore sembra sottoposto alle logiche del mercato.
Al centro, una giovane coppia apparentemente solida e serena, la cui quotidianità viene incrinata da un’inattesa proposta che li costringe a interrogarsi sulla propria compatibilità. Tra burocrazie assurde, test motivazionali e desideri di “upgrade” affettivo, prende forma un viaggio surreale e divertito, che restituisce al pubblico l’immagine paradossale – eppure plausibile – delle nostre fragilità sentimentali.
Il racconto reale di come finisce un amore maturo. Uno spettacolo ben strutturato che con un uso egregio di spazio, luci e pochi elementi riesce a far viaggiare nel tempo e nei luoghi. Sara Mafodda e Michele Eburnea sono delle promesse del teatro e del cinema. Impeccabili in ogni momento […]. Uno spettacolo bello e doloroso che va guardato per risanare tutta quella narrativa errata creata dalla società, dai film, dai programmi trash in cui la rappresentazione dell’amore è sempre o totalmente tossico o totalmente idilliaco.
– Marzia Armaroli, banquo.it
Secondo Piano crea empatia – Eburnea e Mafodda sono tanto uguali quanto diversissimi –, coinvolge per verosimiglianza al tema riuscendo però a creare degli slittamenti di senso e a guardare da fuori i nostri sentimenti con intelligenza umoristica. È un attento uso del mezzo teatrale che non dimentica le logiche della scena, pur contaminandole proficuamente con riferimenti che spaziano dalla TV al cinema alla musica.
– Lucia Medri, Teatro e Critica
Uno spettacolo che sovverte le aspettative, trasformando la fine di un amore in un’esperienza teatrale avvincente e profondamente umana. Il risultato è un’opera prima ben realizzata, in grado di emozionare e far riflettere, regalando al pubblico un perfetto equilibrio tra il serio e il surreale, il pathos e l’ironia.
– Grazia Menna, quartapareteroma.it