La necessità di ristrutturare la sede storica di via Pier Lombardo, segnata dal passare del tempo, è stata colta da Andrée Ruth Shammah come occasione per un più ampio rinnovamento dei modi di produrre e di rapportarsi con il pubblico. Nel ‘96 viene costituita la Fondazione Pier Lombardo, primo esempio in Italia di sinergia fra pubblico e privato nel settore culturale, che riunisce le migliori energie milanesi, istituzioni, aziende, privati cittadini, con lo scopo di salvare il teatro dallo sfratto, ristrutturare e rinnovare la sede di via Pier Lombardo, garantire la continuità di uno spazio vitale per la città.
La sala grande prima della ristrutturazione
Per questo scopo, il teatro si impegna in una ricerca di fondi che ha i suoi momenti più alti soprattutto nell’organizzazione, nell’area della Piscina Caimi, confinante con il teatro, con alcune serate spettacolari che hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini, nel 2002, Milano, le acque dell’incontro per i festeggiamenti di Sant’Ambrogio, nel 2003 Festa della Primavera, che univano l’approfondimento colto all’evento spettacolare con fontane danzanti e giochi di luce di grande effetto e poesia, per l’occasione è stato prodotto Le sacre du Printemps con Luciana Savignano.
La chiusura di via Pier Lombardo per l’inizio dei lavori è segnata da Variété, (maggio ’04) uno struggente e stupefacente viaggio “dentro al teatro” lungo percorsi nascosti, ricordi e fantasie mai realizzate che Andrée Ruth Shammah ambienta in un teatro già parzialmente demolito, dando vita a fantasmi e spiritelli, attraverso la formula dello stationendrama.
La sede storica del Teatro Franco Parenti in via Pier Lombardo ha riaperto dal 2008 completamente rinnovata dalla ristrutturazione di Michele De Lucchi con la direzione artistica di Andrée Ruth Shammah e con interventi scenografici di Gian Maurizio Fercioni. Un luogo unico a Milano in cui la tecnologia si fonde con la sapienza artigianale e con materiali naturali per creare un ambiente di grande respiro e, nello stesso tempo, a misura d’uomo, dove la luce entra attraverso grandi finestre e accentua l’apertura all’esterno, alla città, alla vita.
Oltre 5.400 metri quadrati, distribuiti su tre livelli organizzano otto differenti spazi, tra cui una sala da 500 posti e due sale da 150 posti, che possono essere utilizzati simultaneamente. Il nuovo progetto ha recuperato l’impianto spaziale e funzionale del Quartiere Vasari del 1933 e accoglie il pubblico e lo spettacolo in ogni sua parte, con attività che si intrecciano, si interpellano e stimolano a vicenda. Un luogo di spettacolo, lavoro, incontro e sperimentazione all’altezza dei grandi centri di creazione internazionali.
Per conseguire questo obiettivo, la regista sperimenta col pubblico una serie di iniziative mirate a una nuova teatralità. L’improvvisazione e la sorpresa sono le chiavi spettacolari dei Percorsi nell’incompiuto e del Cantiere delle idee, destinati a far conoscere agli spettatori i nuovi spazi ma anche i nuovi modi di produrre e comunicare.
La parola d’ordine è: “Nuova vita al teatro. Noi ci proviamo. Mettetici alla prova”. Una serie di gesti augurali, aperta da Amos Oz che lascia un suo scritto dove mette in relazione il sogno, la parola e l’azione, al quale seguono Guido Ceronetti, Carlo Cecchi, Giora Feidman, consacrano la riapertura della sede di via Pier Lombardo.