Archivio / Teatro

Smarrimento

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Smarrimento

Un monologo delicato e potente sulla bellezza di ogni inizio perché “quando non si riesce a continuare, non si può che ricominciare”

Denso e sapiente il copione, come lo sono sempre i testi di Lucia Calamaro, con impresso l’elogio degli inizi e del cominciare in quanto momenti di crisi ma anche della possibile nascita della poesia. Un’interpretazione partecipata e indossata a pennello da Lucia Mascino, che ha portato in scena il suo primo monologo teatrale.
Laura Vicenzi - teatro.it

Smarrimento segna l’incontro artistico di due indiscutibili talenti: l’attrice di teatro, cinema e televisione Lucia Mascino e la pluripremiata drammaturga e scrittrice Lucia Calamaro, autrice di L’origine del mondo, La vita ferma e Si nota all’imbrunire, già sul palco del Parenti nelle scorse stagioni.

In scena una scrittrice in crisi, alle prese con i suoi personaggi e i tanti incipit a cui non riesce a dar seguito. Delicata, sensibile, attenta a ogni sfumatura, l’attrice si muove tra i soggetti dei suoi potenziali romanzi che risvegliano le tante questioni esistenziali e professionali sospese.

E in questo smarrimento, che si fa ragionamento comico sull’esistenza, riscopre la sua indomabile spinta creativa. Un dichiarato elogio al momento della svolta, dopo il quale niente sarà più come prima, perché “quando non si riesce a continuare, non si può che ricominciare” – Lucia Calamaro.

Una grande prova di recitazione voluta da Lucia Mascino e cucita su di lei dalla pluripremiata drammaturga e scrittrice Lucia Calamaro.
Ansa

NOTE DI REGIA – Lucia Calamaro
Smarrimento è un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare. Di quel momento in cui la persona, la cosa, il fatto, appare o sbuca, ci incrocia insomma, creando presenza dove prima c’era assenza. Questo topoi fiorisce attraverso la figura di una scrittrice in crisi, oramai da un po’, che ha dei personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai, perché non riesce ad andare avanti. Gli editori, per sfangare l’anticipo,  le organizzano reading/conferenze in giro per l’Italia, in modo da tirar su qualche economia mentre lei non produce niente di nuovo e in un colpo solo riuscire a  vendere  all’uscita degli eventi, qualche copia delle vecchie opere. Quando non si riesce a continuare, non si può che ricominciare.