drammaturgia e regia Mario De Masi
con Alice Conti, Alessandro Gioia, Giulia Pica, Fiorenzo Madonna, Antonio Stoccuto
elementi di scena Marino Amodio
costumi Anna Verde
disegno luci Desideria Angeloni
disegno sonoro Alessandro Francese
assistente alla regia Serena Lauro
foto Marco Ghidelli
produzione Teatro Franco Parenti / Compagnia I Pesci
Lo spettacolo Caini, vincitore della prima edizione del Premio Leo de Berardinis, ha debuttato al Ridotto del Teatro Mercadante di Napoli il 15 Dicembre 2021, prodotto dal Teatro di Napoli –Teatro Nazionale
Rassegna La nuova scena
a cura di Natalia Di Iorio
Caini è l’appellativo affibbiato a una famiglia chiusa e schiva, tacciata di infamia e avvolta da un alone di mistero. Il padre, morto in circostanze poco chiare, ha lasciato moglie e figli a custodia di un segreto. Nello spazio di una cucina, i Caini rinnovano la loro appartenenza a un mondo greve, arretrato, misogino, fatto di religiosità viscerale e contraddittoria e di un’impietosa visione del mondo. Si ritrovano, loro malgrado, a confrontarsi con la curiosità e la candida trasparenza dell’innamorato della figlia, un giovane ossessionato dalla propria ricerca artistica intorno al concetto di verità. Il suo ingresso ha una portata esplosiva: minaccia il loro segreto e l’esistenza stessa del nucleo familiare, suscitando una reazione violenta che condurrà tutti verso un epilogo tragico e beffardo.
Motivazione della giuria Premio Leo de Bernardinis per artisti e compagnie campane Under 35
Il progetto Caini è il terzo capitolo di una trilogia dedicata alla famiglia. Nel primo capitolo, Pisci ‘e paranza (2015), abbiamo affrontato il tema della famiglia in relazione alle questioni della marginalità e della ricerca degli spazi vitali. Supernova (2018), il secondo capitolo, è un lavoro attraverso il quale abbiamo indagato i processi di disgregazione di un nucleo familiare, alle prese con le dinamiche dell’elaborazione del lutto. Con Caini abbiamo intrapreso un percorso di ricerca che indaghi i concetti di verità e menzogna, il legame tra arte e convenzioni sociali, il rapporto tra colpa e pena e la relazione necessaria tra sacro e violenza nel sacrificio. L’arte assolve qui al suo compito: smuove le coscienze, illumina le convenzioni che crediamo verità assolute. Problematizza il nostro posto nel mondo, ci sposta, ci commuove. E allo stesso tempo espone chi si prende la responsabilità di reggere quello specchio alla natura.
– Mario De Masi