La celebrazione di una identità culturale: Anima Latina
di Lorenzo Cazzulani
Anima Latina è uno spettacolo poliedrico, difficilmente categorizzabile. La scenografia è semplice, immersa nel buio della sala e rotta da un fascio di luce soffusa che crea un’atmosfera suggestiva. Il pianoforte sulla sinistra occupa la maggior parte del palco, mentre al centro uno sgabello alto e un microfono offrono tutto ciò che occorre alla straordinaria attrice-cantante Mariangela D’Abbraccio per folgorare con la sua voce e le sue movenze il pubblico, rapito dalla composizione, magistralmente architettata, dal regista Francesco Tavassi.
Il Maestro Massimiliano Gagliardi, al pianoforte, accompagna i brani suonando con passione e coinvolgimento. Uno dietro l’altro si susseguono pezzi musicali di diverse lingue e melodie; essi evocano quella “anima latina”, profondamente vissuta da coloro che la rappresentano, che il titolo vuole celebrare. La cantante, alternando momenti recitativi a canzoni vere e proprie, costruisce l’immaginario tipico delle culture popolari napoletana e sudamericana, unite proprio in virtù di quel legame squisitamente sentimentale che risiede al fondo della loro latinità.
Le tracce selezionate sono funzionali alla costruzione ed esibizione di una sentita realtà culturale: un popolo che attraverso l’arte racconta la propria identità e appartenenza. Si tratta di riarrangiamenti di testi in lingua italiana, spagnola e portoghese, e la cantante si dimostra perfettamente a suo agio con ognuna di esse. Le parole di Borges, Pessoa, Neruda, Pasolini, e altri autori ancora sono la stoffa su cui la cantante e il pianista tessono una fitta trama musicale e lessicale.
Alla fine dello spettacolo l’esperimento intrapreso da D’Abbraccio e Tavassi, ovvero quello di evocare la profonda “anima latina” della cultura popolare del mezzogiorno, come ben rappresentato dagli scrosci di applausi del pubblico, risulta perfettamente riuscito.