C’è qualcosa che accomuna Buzzati a Svevo, non tanto le tematiche, quanto il fatto che, essendo entrambi autori di teatro, hanno avuto fama e fortuna grazie alla riduzione, per il teatro e il cinema, delle loro opere narrative. Non per nulla, come drammaturgo, Svevo è stato scoperto dopo il successo di «La coscienza di Zeno» e di «Senilità», mentre, Buzzati, come drammaturgo, poteva vantare, almeno, due successi, quello di «Un caso clinico» (1953), messo in scena al Piccolo Teatro, con la regia di Giorgio Strehler, ripreso nel 58 dallo Stabile di Torino, e quello di «L’Orologio», (1959), con Paola Borboni.