di Diego Pleuteri
regia Leonardo Lidi
con Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono Claudio Tortorici
assistente regia Alba Maria Porto
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Brillante opera prima del giovane drammaturgo Diego Pleuteri (1998), diretta da Leonardo Lidi, Come nei giorni migliori è la storia di una coppia nella sua quotidianità, fatta di dialettica, incomprensioni e di tutto quello che costruisce la vita di due persone che si amano.
Una storia d’amore, un Romeo e Giulietta senza balcone. Due ragazzi qualunque, un A e un B di novecentesca memoria, si incontrano e faticano a separarsi. Chiamandosi per gioco con altro nome, in un immaginario ludico che spazia tra riferimenti cinematografici e teatrali, i due protagonisti interrogano il pubblico fra identificazione e ironia, in uno spazio scenico svuotato e unico, dove la regia trasforma le parole di ogni giorno in un teatro vivo e palpitante.
Poco importa chi sono i due amanti della storia che verrà esplorata, ciò che conta sono le loro anime dentro questo sentimento inesplorabile, tra piccole cose, gesti quotidiani, scontri, avvicinamenti, gioie e dolori.
Una straordinaria prova per i due affiatati giovani attori, Alessandro Bandini e Alfonso De Vreese – inseriti nella terna dei finalisti per il Premio Ubu 2023 come miglior attore o performer under 35 –.
Tra le novità più interessanti dell’intera stagione teatrale, è testo che trasuda energia e vitalità dal primo minuto, merito dell’ispirata penna di un giovane drammaturgo, della straordinaria prova di due affiatati attori e della misurata direzione di una punta della scena contemporanea come Leonardo Lidi. […] Una scarica di gioventù con cui sfidare paure e preconcetti di un sistema produttivo troppo spesso prigioniero di rigidi schemi: un riflettere sull’idea di Amore, e sulle sue infinite declinazioni e interpretazioni, che dalla scena si riversa sul pubblico come una magmatica linfa di cui, nella veste di spettatori teatrali e ancor più di società civile, abbiamo tutti tremendamente bisogno.
– Roberto Canavesi, sipario.it
Il mito contemporaneo agito con forza attorale sul nudo pavimento impressiona a tal punto la retina degli astanti da indurre in molti il pianto. […] Uno spettacolo d’una bellezza disarmante.
– Matteo Tamborrino, klpteatro.it