di e con Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa
residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t
produzione La Corte Ospitale
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna, Ferrara Off APS
Menzione speciale Forever Young 2021/2022 – La Corte Ospitale
Che ruolo ha il lavoro nelle nostre vite? È una parte o è la vita stessa? Quanto riesci a resistere in una conversazione prima di chiedere all’altra persona “E tu nella vita che fai?”
Il nostro essere è definito in buona parte da quello che facciamo. E quello che facciamo, lo facciamo sempre, siamo operativi tutto il giorno, tutti i giorni. Dopo il precariato, la nuova frontiera tossica del lavoro è uno stato di autosfruttamento continuo, difficile da riconoscere e da interrompere.
Il capo di Lorenzo Maragoni si chiama Lorenzo Maragoni e pretende da Lorenzo reperibilità assoluta: anche di venerdì sera, nel mezzo di una conversazione avvenuta per caso in un bar. Lorenzo ama sé stesso, ma solo come collega. Si frequenta durante il lavoro, durante pranzi o pause di lavoro, durante aperitivi di lavoro. A volte si sta simpatico, a volte meno, proprio come un collega.
Il capo di Niccolò Fettarappa si chiama Niccolò Fettarappa e lascia che Niccolò si svegli alle undici e mezza, ma poi lo rimprovera perché lo ha lasciato dormire fino alle undici e mezza. Niccolò, il capo di Niccolò, sogna il successo, riconoscimenti e alte quotazioni in borsa. Niccolò, invece, rinuncerebbe volentieri a qualsiasi cosa, pur di poter continuare a dormire. Questi contrasti interni, fanno sì che l’azienda Fettarappa viva in uno stato di confusione cronica, in bilico tra febbrile ambizione e indolenza.
Per la capacità di affrontare temi urgenti del contemporaneo, come il rapporto tra lavoro e felicità, con un linguaggio transgenerazionale condotto con lucidità drammaturgica e performativa.
– Dalla motivazione della giuria per la enzione speciale a Forever Young 2021/2022 – La Corte Ospitale
Due giovani autori e interpreti hanno deciso di entrare nel dibattito in scivolata, con il tempismo dei comici in ascolto della realtà e con la forza deflagrante di una libertà compositiva difficilmente etichettabile.
– Andrea Pocosgnich, Teatro e Critica
Testo divertente e azzeccato a parte, i due attori si presentano sulla scena con una modalità quasi della stand-up comedy, lasciando un interessantissimo margine di dialogo e interazione col pubblico, pertanto tutto può accadere – bravi, l’hanno gestita benissimo –; poi l’uso, a più riprese, del fuori scena che funziona perfettamente.
– Carmen Loiaocono, Spettacoliamo