Scene essenziali, parola, poesia, invenzione, humanitas: questi gli ingredienti che la compagnia pugliese mette in campo per raccontare la realtà. E lo fa con tre spettacoli:
Esilio, tra surrealismo e umorismo, ci racconta di un uomo che perde il lavoro e con esso la sua anima e la sua identità sociale.
Ne L’inferno e la fanciulla una bambina, nel suo viaggio nel mondo dei grandi scopre il potere di essere cattiva, il “per sé”, l’egoismo.
La buona educazione si interroga sul processo di trasmissione dei valori e degli ideali, e sul suo significato oggi. Chi trasmette? Cosa? A cosa servirà?