«Erano gli anni Settanta, le donne scendevano in piazza a rivendicare una sessualità senza tabù, a proclamare il gioioso scandalo di un corpo tutto loro», ricorda Dacia Maraini, scrittrice vicina al mondo femminile e femminista. Una voglia di autodeterminazione che Manila, protagonista di «Una casa di donne», porta alle estreme conseguenze.