Princesa per alcuni anni visse anche a Milano, in via Boscovich. Nome d’arte di Fernanda Farias De Albuquerque (1963-2000), nato come Fernando in una famiglia poverissima del Brasile rurale, a disagio nel suo corpo di maschio fin da piccolo. Poi una vita di soprusi e violenze, prostituzione e droga nelle grandi città brasiliane, in Spagna e in Italia, dove finisce in galera, scoprendosi anche sieropositivo. «Una gabbia con una forte valenza anche metaforica – dice Vladimir Luxuria, protagonista di «Princesa », che apre domani la stagione estiva del Teatro Franco Parenti — per chi è alla ricerca della propria identità di genere e della felicità. Così come la sieropositività, scoperta in carcere, che la spingerà a un tentativo di suicidio, altro tema molto attuale». Proprio lì, a Rebibbia, Princesa stabilisce un intenso rapporto, fatto di bigliettini e confidenze da una cella all’altra, con un ergastolano, che la spingerà a raccontare la sua storia.