Maschi etero bianchi, ma fanno anche ridere
di Margherita Mortara
La sala A è già gremita e il pubblico appare elettrizzato quando sul palco sale Edoardo Confuorto, uno dei curatori dell’evento. Nota subito che l’età media degli spettatori è elevata, o almeno lo è rispetto agli standard a cui sono abituati normalmente i comedian, ma questo non fa che riflettere l’unione di due mondi: da un lato gli abituali frequentatori del teatro; dall’altro i più giovani attratti dalla possibilità di assistere a uno spettacolo meno canonico del solito. Ad accomunarli, la voglia di farsi due risate.
Il Teatro Franco Parenti torna così ad ospitare un nuovo appuntamento di Stand up comedy. Maschi etero bianchi, questo il nome della rassegna che vede susseguirsi sul palco sette comici diversissimi fra loro, ma con l’obiettivo comune di trovare un modo per intrattenere chiunque abbiano davanti. Il pubblico viene accolto con un avvertimento: quelle a cui assisteranno saranno tutte battute inedite, spiega Confuorto, come se prendessero parte a un appuntamento di una dating app il cui esito potrebbe essere clamoroso, ma anche disastroso. Le risate del pubblico e i suoi applausi saranno il vero termometro del gradimento di questi esperimenti comici.
Apre la rassegna Giordano Folla, che per primo instaura un dialogo con gli spettatori, come avviene classicamente negli spettacoli di stand up comedy. Segue Sandro Cappai, che con il suo monologo incentrato sulla città di Milano fa esplodere più risate fragorose fra il pubblico meneghino; torna poi Edoardo Confuorto, che, dopo aver scaldato la platea all’inizio della serata, prosegue con un pezzo in cui parla della psicoterapia. Si passa quindi a comici più irriverenti, come Pietro Casella, che legge un pungente «saggetto» di cronaca, ma anche barzellette su Totti, riprendendo un format già in voga sulla sua pagina Instagram. Eleazaro Rossi continua la serata parlando del suo odio per i ritardatari e della sua fobia per il sonno e con le sue battute alza ancora di più il livello generale di ilarità in platea. Arriva poi Max Angioni, il più noto dei sette per i suoi interventi in diversi programmi televisivi. E accanto a comedians già rodati e inseriti nel mondo dello spettacolo, ce ne sono anche altri più giovani, ma non per questo meno brillanti. Infatti, a chiudere l’evento è Davide Calgaro, classe 2000, che con un brillante monologo sulle differenze fra generazioni regge perfettamente il confronto con i suoi colleghi.
Le luci si riaccendono, i comici se ne vanno, ma le risate continuano mentre il pubblico si accinge a uscire dalla sala: stavolta i maschi etero bianchi hanno fatto un buon lavoro.