Sik-Sik. Uno spettacolo muto che fa parlare

22 Febbraio 2024

Uno spettacolo muto che fa parlare
di Andrea Piumino

Lo spettacolo, andato in scena nella sala A, si chiama Paccottiglia Deluxe: un ossimoro, se si pensa che “paccottiglia” designi una merce di scarso valore e “deluxe” sia un aggettivo che indica lusso. Già dall’inizio si capisce il motivo di questo titolo ossimorico: il voler unire in una sola pièce una certa comicità stereotipata, con i più bassi riferimenti corporali e sessuali, con la clownerie e la giocoleria più sofisticata. Di fatto anche il portare il circo a teatro sottintende questo connubio tra cultura alta e tradizione popolare.

Alessandro Galletti e Francesco Garuti, alias Frank Duro e Gustavo Leumann, sono i due attori, anche se forse in questo caso dire attore è limitativo, perché sono molto più di questo: sono giocolieri, sono prestigiatori, sono comici. Il programma di sala li chiama «cialtroni». Non parlano mai, a volte urlano, qualche volta mugugnano. Per farsi intendere usano i gesti, gli oggetti, le espressioni. Non si capisce bene quando inizia lo spettacolo, forse comincia al momento dell’apertura delle porte della sala, quando i due attori sono già sul palco, in piedi, a guardare la gente che cerca i posti a sedere, biasimando chi arriva tardi e facendo spostare continuamente le persone già sedute. Oltre ai due attori, sul palco solo una tenda con un’insegna luminosa: “CIRCO PACCO”.

I due cialtroni sono in competizione tra loro, contendendosi il favore del pubblico: uno sembra più legato alla tradizione della clownerie francese, anche nel suo modo di vestire, con uno smoking eccessivamente piccolo, con giochi di prestigio e la musica classica sotto ai suoi numeri; l’altro, invece, con musiche punk new wave ed una tuta elastica in acetato, si diletta con la giocoleria e le acrobazie. Vogliono entrambi ricevere più applausi dell’altro, dimostrare la superiorità della propria arte, ottenere il maggior successo e il consenso della platea. Ed è il pubblico a decidere chi dei due applaudire, provocando la rabbia dell’altro contendente.

Paccottiglia Deluxe vive grazie al coinvolgimento e alla partecipazione degli spettatori, in particolare dei bambini, che spesso vengono fatti salire sul palco come cavie di qualche gioco o esperimento. Quando qualcuno non applaude viene rimproverato o punito, gli attori buttano tra il pubblico pop-corn e peluche, vogliono baciare le donne in platea, a turno chiedono ai presenti di alzarsi per partecipare a qualche trovata. È per questo motivo che non ci potrà mai essere una replica uguale all’altra, è il pubblico che decide come far andare avanti il gioco, se accettare le indicazioni dei due cialtroni, se rispondere, o se fare il contrario.

In Paccottiglia Deluxe non viene pronunciata nemmeno una parola dai due attori, tuttavia non cala mai silenzio, tra le risate e le parole dei molti bambini in platea che vogliono in un qualche modo aiutare uno dei due cialtroni. Dunque in sala non si smette mai di parlare, ma forse, vista l’anomalia di una pièce del genere a teatro, non si smetterà di parlare di questo spettacolo nemmeno una volta che si sarà chiuso il sipario.

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