di Florian Zeller
traduzione e regia Piero Maccarinelli
con Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini
scene Carlo de Marino
costumi Gianluca Sbicca
musiche Antonio di Pofi
luci Javier Delle Monache
produzione Il Parioli / Fondazione Teatro della Toscana
Un testo che conquista per la bellezza del linguaggio, la capacità d’introspezione, i rimandi fra un personaggio e l’altro, il manifestarsi delle loro debolezze e incapacità di capire sé stessi e gli altri.
Nicola vive con sua madre Anna, che informa l’ex marito che il loro figlio da tre mesi non frequenta più il liceo, sospettando una depressione adolescenziale. Piero ne parla con Nicola che esprime il desiderio di andare a vivere da lui. Da qui l’impegno del padre per cambiare scuola al figlio e fargli ritrovare il gusto di vivere.
La trama è semplice ma non il tessuto di emozioni, la voglia di svelare quel che spesso, troppo spesso, si nasconde. In scena la vita in tutte le sue sfaccettature per piantare uno specchio nel cuore a tutti i genitori di un figlio adolescente. Con colpo di scena finale.