Forse non capiremo mai la rabbia folle di Simone. Né la bontà martire di Rocco. Eppure, a distanza di tempo, lo sguardo che ha unito Testori con Visconti rimane lucidissimo nel racconta- re l’emigrazione, la frattura del distacco, l’alienazione della me- tropoli. In una Milano pre-boom economico quasi irriconoscibile in quelle figure misere, in bianco e nero a prescindere. Ri- guardare «Rocco e i suoi fratelli» ci ricorda chi siamo e da dove arriviamo. Orizzonte periferico. A lungo indagato da Paolo Trotti. Con gusto e intuizione.