Spettacolo strutturalmente importante, perché il regista si misura con un bruciante testo contemporaneo e quasi «reinventa» una inedita ottica teatrale che vive di u na doppia scena, essenziale quanto complessa, le cui parti si muovono in maniera autonoma e sfalsata ( opera di Carmine Guarino). Scenografie coordinate, quasi speculari, che no n ambientano ma parlano e perfino giudicano, con quelle visioni «strabiche» che sono lo studio dello psicanalista, e lo spazio ove matura la propria consapevolezza la protagonista tormentata e lucidissima, Goliarda Sapienza, io narran te del testo di cui è autrice.