La terrazza di casa Shammahè inondata dal sole che ha fatto sbocciare il glicine, le roseei tulipani, ma «lui ha sempre freddo», dice lei mentre lo avvolge in due grandi sciarpe. «Grazie, Dedi, mi hai imbozzolato per bene». Raphael Tobia Vogel ride. La chiama così, Dedi, non mamma, «era il mio nomignolo da bambina». Quando Raf è nato nel 1987, dal matrimonio con Giorgio Vogel, star dell odontoiatria, Andrée Ruth Shammah aveva trentanove anni, da quindici guidava il Salone Pierlombardo, fondato con Franco Parentie Giovanni Testori ed era già “la Shammah”. Per lui, da bambino, «il teatro era una grande stanza dei giochi, mi sembrava normale. La passione però era il cinema». Che poi ha studiato, a Londra, prima di mettersi alla prova come autore di documentari (l ultimo, girato in Perù, il mese scorso),e arrivare solo nel 2016 alla regia teatrale, con “Per strada”, scritto dall amico Francesco Brandi. In questi anni ha firmato altri quattro spettacoli, ma il palcoscenico nonè ancora la scelta definitiva, «sto rimettendo mano alla sceneggiatura di un film».