È un piccolo uomo mediocre Willy Loman, protagonista di uno dei caposaldi drammaturgici del Novecento, «Morte di un commesso viaggiatore» di Arthur Miller, che arriva al Teatro Parenti con Michele Placido che ne incarna fragilità, ossessioni e ambizioni diretto dal regista Leo Muscato. Willy è un uomo banale che è vissuto inseguendo il grande sogno americano ( fare fortuna diventando ricco e importante) ma, ormai prossimo alla vecchiaia, si trova improvvisamente a dover accettare che la sua intera esistenza è stata, in realtà, un assoluto fallimento. Un ruolo ciclopico (come spesso sono i personaggi principali in Miller) per un testo che «Time» ha inserito ai primi posti della ca dei dieci lavori teatrali più significativi del Novecento.