Cinque decenni sono scivolati via fra applausi e successi, molte critiche, nuovi talenti e vecchie glorie. Era il 1972 quando Franco Parenti, Andrée Ruth Shammah, Giovanni Testori e Dante Isella fondarono a Milano il Salone Pier Lombardo nel pieno della crisi dei teatri stabili italiani. Quinte aperte a drammaturghi italiani e stranieri, rilettura dei classici, ma anche concerti, festival, rassegne cinematografiche.
Quale bilancio ora dopo mezzo secolo di attività? Claudio Moschin lo ha chiesto proprio all’anima di questo teatro milanese diventato un’istituzione.