drammaturgia e regia Mario De Masi
con Alice Conti, Alessandro Gioia, Giulia Pica, Fiorenzo Madonna, Antonio Stoccuto
elementi di scena Marino Amodio
costumi Anna Verde
disegno luci Desideria Angeloni
disegno sonoro Alessandro Francese
assistente alla regia Serena Lauro
foto Marco Ghidelli
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
in coproduzione con la compagnia I Pesci
in collaborazione con Asilo – ex Asilo Filangieri di Napoli
progetto vincitore della prima edizione del Premio Leo de Bernardinis per artisti e compagnie campane Under 35
“I Caini” è il soprannome che il vicinato riserva a un nucleo familiare di persone chiuse e schive, tacciate dai più di infamia e avvolte da un alone di mistero. Il padre è morto in circostanze poco chiare, lasciando soli la moglie e i tre figli, a custodia di un segreto. Il codice dei Caini impone loro di essere impietosi e di stare uniti.
Nello spazio cucina, madre e figli rinnovano la loro reciproca appartenenza a un mondo greve, arretrato, coeso, fatto di misoginia paesana, religiosità viscerale e contraddittoria e di un’impietosa visione del mondo. L’atto rituale del mangiare insieme è riconferma collettiva dell’identità, della specularità bestiale, della reciproca appartenenza. Ma la figlia conosce un giovane ossessionato dalla propria ricerca artistica intorno al concetto di verità. I Caini si ritrovano, loro malgrado, a confrontarsi con la sua curiosità e la sua candida trasparenza, che minacciano il loro segreto e l’esistenza stessa del nucleo familiare. Il suo ingresso ha una portata esplosiva, suscita una reazione violenta e condurrà tutti verso un epilogo tragico e beffardo.
Motivazione della giuria Premio Leo de Bernardinis per artisti e compagnie campane Under 35
Il progetto Caini è il terzo capitolo di una trilogia dedicata alla famiglia. Nel primo capitolo, Pisci ‘e paranza (2015), abbiamo affrontato il tema della famiglia in relazione alle questioni della marginalità e della ricerca degli spazi vitali. Supernova (2018), il secondo capitolo, è un lavoro attraverso il quale abbiamo indagato i processi di disgregazione di un nucleo familiare, alle prese con le dinamiche dell’elaborazione del lutto.
Con Caini vogliamo intraprendere un percorso di ricerca che indaghi i concetti di verità e menzogna, il legame tra arte e convenzioni sociali, il rapporto tra colpa e pena e la relazione necessaria tra sacro e violenza nel sacrificio.
L’arte assolve qui al suo compito: smuove le coscienze, illumina le convenzioni che crediamo verità assolute. Problematizza il nostro posto nel mondo, ci sposta, ci commuove. E allo stesso tempo espone chi si prende la responsabilità di reggere quello specchio alla natura.
Mario De Masi