Askan Khatibi: È la mia storia, mentre provavo ho avuto attacchi di panico
Il regista dissidente iraniano in scena con il suo nuovo lavoro
Nota del regista: «Le ferite che erano arrivate fino al midollo delle ossa non mi hanno ucciso, affinché “Lui” non fosse il mio testamento, ma la mia dichiarazione. Una lettera aperta a voi, per i quali il terrore, la censura, l’oppressione e la repressione non sono state parte inseparabile del vostro corpo, della vostra anima e delle vostre opere. Essere “Lui” non è impossibile, ma immensamente difficile. “Lui” è la sfida di restare umano. Mi accompagnerai in questa dolorosa esperienza?».