produzione Tristeza Ensemble e Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea
ALDST è un monologo, l’affresco in soggettiva di una ragazza tra i venti e i trent’anni, autodistruttiva e ironica, immatura e incasinata, che tenta di barcamenarsi in quel disastro sconsolante che potremmo chiamare la sua vita. Ogni giorno lotta grossolanamente contro quell’indefinita zavorra che la trascina sempre in basso, passando per il baratro della depressione, come una sorta di buca del bianconiglio di un’Alice sghangherata, alcolizzata, sconsolante, che forse, passando per mondi interiori e immaginari, vedrà alla fine del cunicolo un bagliore di luce di rinascita.
Ramanzine, autocommiserazioni, medici con accento tedesco, amici che vivono nella doccia, tremendi postumi dell’alcol, nonne rimbambite e sorellastre, didascalie inopportune, amori catastrofici, mattinate inconcludenti, elucubrazioni senza capo né coda, disoccupazione perenne, somatizzazioni intestinali, amiche sbroccate, un pranzo di Natale, un sacco di pensieri dei vent’anni.
Il tutto orbita intorno a quell’ inquietudine, abbastanza diffusa oggi, di chi soffre di adolescenza lunga e si scarrozza così maldestramente in un tempo che ormai senza senso sprofonda dentro se stesso e non riesce a mettere a tacere il cervello.
Una ragazza che cerca violentemente di essere felice e tendenzialmente non ce la fa. Una ragazza che ha tutto ma non ha niente. Solo se stessa. E non sa che farsene.
Tra piccole poesie lette dal quadernino con imbarazzo, riflessioni sulla nostra generazione e uno stile di parlato estremamente grezzo che sgomita per andare verso l’alto, tra una parolaccia e una paronomasia.
Tratto dal successo planetario di Eve Ensler, uno spettacolo corale in cui le attrici si dispongono all’ascolto e alla partecipazione di ogni storia. Regia Emanuela Giordano, con Roberta Lidia De Stefano, Alessandra Faiella, Silvia Giulia Mendola, Marina Rocco, Lucia Vasini.
L’attrice e cantautrice Margherita Vicario, accompagnata dall’Orchestra Multietnica di Arezzo, ci farà conoscere alcune delle straordinarie donne descritte da Elena Favilli e Francesca Cavallo.
Tratto dal capolavoro di Isabel Allende: un romanzo matriarcale che racconta la storia di tre generazioni attraverso l’eredità che viene tramandata di donna in donna. Con Silvia Giulia Mendola, drammaturgia e regia Corrado Accordino.