«Sorpreso? Sì, soprattutto all’inizio di quest’avventura. Non me la aspettavo proprio una tale reazione da parte del pubblico». Il giorno dopo il successo della prima milanese al teatro Parenti, Massimo Dapporto fa il bilancio del suo viaggio dentro Un borghese piccolo piccolo – pièce tratta dal libro di Vincenzo Cerami, poi diventato cinema con Alberto Sordi – che l’attore sta portando in giro dall’anno scorso e che a Milano rimarrà in scena fino al 20 gennaio. «Sì, stiamo riscuotendo un consenso unanime, un po’ ovunque, e sono rimasto sorpreso da subito: già alla prima che facemmo l’estate scorsa al festival di Borgio Verezzi la gente si alzava in piedi, entusiasta, alla fine di ogni spettacolo». Una scommessa diventata realtà con un testo di più di quarant’anni fa improvvisamente riscoperto attuale. Ma perché?