Scrittore e poeta affermato (il suo romanzo Tutto chiede salvezza è da poco diventata una serie visibile su Netflix) Daniele Mencarelli approda ora a teatro con il suo primo testo, Agnello di Dio, al Teatro Parenti di Milano fino al 18 dicembre.
Di sé Mencarelli dice a Famigliacristiana: «Sono un vulcano che tira fuori vent’anni di storie elaborate dentro di me oggi, a 48 anni».
Mencarelli, qual è la genesi del suo primo testo teatrale?
«Lo spettacolo vero e proprio è nato dall’incontro con il regista Piero Maccarinelli, ma da sempre penso che il teatro sia alla radice di ogni narrazione e che quella teatrale sia una scrittura consanguinea alla mia».
In cosa Agnello di Dio s’inquadra nella sua produzione narrativa?
«Nel riprendere i temi dei miei tre romanzi autobiografici, aggiungendoci una lettura generazionale padre-figlio. La storia si svolge infatti tutta dentro un’aula di un istituto scolastico paritario romano. Una scuola d’élite in cui studiano i rampolli della classe dirigente destinati a loro volta a diventare tali. La preside è una suora che ha studiato in quello stesso liceo che ora guida ed era compagna di studi del padre del ragazzo che ora è di fronte a lei».