Quando il 16 Gennaio del 1973 si inaugurò il Salone Pier Lombardo con L’Ambleto di Giovanni Testori, si avvertì in città che qualcosa era cambiato nel panorama dei teatri milanesi, vista anche la partecipazione numerosa di un pubblico, alquanto coinvolto, che capì di essere stato testimone di una serata che, ormai, appartiene alla storia.
In quella data si registrò la nascita del primo Teatro Alternativo a quello istituzionale, sia nei modi di produzione, sia nella scelta, sia nell’aver teorizzato, con un vero e proprio manifesto, la polivalenza. Quel nuovo spazio, costruito all’interno di un vecchio cinema utilizzato anche come dopolavoro, non era molto lontano da Piazzale Cuoco dove, grazie al decentramento inventato da Paolo Grassi, si erano visti spettacoli come «La rigenerazione» di Svevo con Tino Buazzelli e «L’Age d’Or» di Ariane Minouchkine, mentre al Piccolo Franco Parenti recitava in «Ogni anno punto e a capo» di e con la regia di Eduardo, «Il bagno» di Majakowskij con la sua regia e «La Moscheta» di Ruzante con la regia di Gianfranco De Bosio.