L’uomo del marketing e la variante limone: l’umorismo di una ripubblicazione
di Anna Farina
Spesso l’immediato successo di un prodotto letterario o creativo non è garanzia della sua successiva influenza culturale. In altri casi, invece, succede che un libro venga ripubblicato a ventotto anni dalla sua uscita, nonostante tratti argomenti molto specifici del tempo in cui è stato scritto, senza sentire il peso del tempo passato. E non solo: la ripubblicazione da parte di Bompiani di L’uomo del marketing e la variante limone, romanzo umoristico scritto da Walter Fontana, che alla sua uscita nel 1995 in qualche modo fondava un modo mai invecchiato di fare satira sul mondo del lavoro, è stata occasione per le nuove generazioni di autori comici e umoristici di esprimere il riconoscimento verso un autore pioniere di un linguaggio da loro introiettato e proposto al pubblico.
Walter Fontana, prima di essere autore di punta per tredici stagioni di Mai dire gol, come creatore dei personaggi più memorabili di Paolo Handel, Paola Cortellesi, Fabio de Luigi, Claudio Bisio, ha lavorato per anni in un’agenzia pubblicitaria – Giorgio Gherarducci della Gialappa’s band ricorda, nella sala A del Teatro Franco Parenti, di aver dovuto obbligare Fontana a licenziarsi dall’agenzia per fare l’autore a tempo pieno. È dall’esperienza nella pubblicità che nasce L’uomo del marketing e la variante limone. Il romanzo prende avvio dal lancio sul mercato di BelloBellissimo Lemon Lemon, variante all’essenza di limone di un detersivo per pavimenti della fantomatica Hax Corporation, multinazionale del pulito. La campagna pubblicitaria per il lancio del prodotto viene affidata all’agenzia Coprue & Partners. Da qui, per centomila lire al giorno, scaturiscono le tribolazioni dei copywriters, le emanazioni del “lavoro creativo” mostrato da Fontana nella sua nuda inutilità, nel suo essere semplice frutto del capitalismo: questa creatività altro non copre che la necessità di creare bisogno sempre nuovo di prodotti, tanto alienante quanto le professioni “non creative”. L’amarezza della constatazione, specie vissuta dall’interno dell’effettiva vita d’agenzia, risulta ancora più pungente grazie alla satira spietata tramite cui vengono descritte le vicende.
A leggere frammenti del libro per il pubblico della ri-presentazione è, a sorpresa, Angela Finocchiaro, già collaboratrice di Fontana, tra le altre cose, per lo spettacolo acclamato dalla critica Miss universo. Ma non solo: sul palco ad animare la presentazione ci sono Luca Ravenna, comico milanese, e Stefano Andreoli, autore televisivo, entrambi facenti parte delle “nuove generazioni” della comicità che tanto devono al lavoro di Fontana, ed entrambi da lui conosciuti negli studi di Mai dire gol. In sala si percepiscono chiaramente sentimenti di condivisione e gratitudine; così tra l’evocazione di folli test di mercato su un detersivo cancerogeno e di conversazioni surreali in pausa pranzo scorre la serata come scorre L’uomo del marketing e la variante limone. Il pubblico di pubblicitari, ex pubblicitari, parenti di Fontana e semplici estimatori quasi non vuole andarsene, Angela Finocchiaro supplica di leggere un altro brano del libro. Evidentemente Bompiani non avrà modo di pentirsi di questa intelligente ripubblicazione, e un teatro della città di Milano, centrale per i problemi indagati dal testo, di averne ospitata la presentazione.