terzo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli
uno spettacolo di Mario Perrotta
consulenza alla drammaturgia Massimo Recalcati
con Dalila Cozzolino, Giampiero De Concilio, Matteo Ippolito, Mario Perrotta
e – in video – Arturo Cirillo, Alessandro Mor
Marta Pizzigallo, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano
e – in audio – Saverio La Ruina, Marica Nicolai, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano
produzione Permar / Teatro Stabile di Bolzano / Fondazione Sipario Toscana Onlus / La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
in collaborazione e con il contributo di Regione Emilia Romagna / Comune di Grosseto /Teatro Cristallo Olinda residenza artistica / Duel
Premio Ubu 2022 Miglior nuovo testo – scrittura drammaturgica
Dalila Cozzolino finalista ai Premi Ubu 2022 come Miglior Attrice Under 35
Quest’ultimo capitolo della trilogia di Perrotta dedicata ai ruoli familiari è un’opera corale che indaga, con ironia e ferocia, la generazione dei “figli sine die”, quei giovani-adulti “senza lotta, né resistenza”, incapaci di emanciparsi dal ruolo di figli. Come in una sit-com amara e grottesca, quattro individui stanziano in una casa come vite in transito. Sono eterni adolescenti, incagliati tra sogni irrealizzati e un’indipendenza ipocrita dai genitori.
Tutti rigorosamente in «vestaglia», agli arresti domiciliari della vita, dialogano in interminabili videochiamate con i loro cari. Un dialogo a distanza, esilarante e tristissimo al tempo stesso, che somma debolezza a debolezza, comodità a pigrizie emotive.
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ipario.itLo spettacolo ha ricevuto numerosi applausi e consensi, confermando ancora una volta la capacità di Perrotta di affrontare temi complessi con intelligenza e sensibilità. Dei figli è un’opera che non lascia indifferenti e che invita a guardare con occhi nuovi le dinamiche familiari, in un’Italia che ha bisogno di ritrovare se stessa e i suoi valori più profondi.
– Michele Sciancalepore, Avvenire
Uno spettacolo che, partendo da stereotipi di sicura e reale consistenza nella società contemporanea, esplora con profondità crescente le dinamiche e le contraddizioni di più generazioni.
– Leonardo Mello, Nonsolocinema.com