Cartellone 2024 - 2025 / Teatro

Il tango delle capinere

Cartellone 2024 - 2025 / Teatro

Il tango delle capinere

Emma Dante esplode in questo spettacolo il terzo atto della sua fortunata Trilogia degli occhiali.

È il racconto di due amanti nella loro quotidianità, fatta del chiasso di una tv accesa sulla finale del mondiale del 1982, di piccoli litigi e atti d’amore.

Un sentimento che si rinnova, tra comicità e sofferenza, incanto e disincanto, conquista e difficoltà. Sulle note di vecchie canzoni, i due festeggiano l’arrivo del nuovo anno “ballando” a ritroso la loro storia. Ripercorrono i momenti più importanti di una vita intera e, ricordando, si ritrovano.

Una ballata innamorata e malinconica: un mosaico dei ricordi che rende sopportabile la solitudine di chi, disgraziatamente, sopravvive all’altro.

Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco sono animali da palco e sotto la guida della Dante danno il meglio di sé.

klpteatro.it

C’è un patto tra lo spettatore ed Emma Dante, un accordo tacito di ogni persona che va a un suo spettacolo. L’accettazione di lasciarsi trascinare da un racconto non convenzionale attraverso le emozioni dei volti, dei corpi e delle note. La piena coscienza che spesso le parole lasceranno il posto ad altri linguaggi, certo comunque potenti. Ed è mantenendo fede a questo patto che la regista siciliana torna a Teatro con il suo Il tango delle capinere (dopo Pupo di zucchero) proseguendo così la sua riflessione sulla potenza dell’assenza delle persone amate e dei ricordi a loro legati.

Sul palco Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco restituiscono carne e sangue a un amore che giace protetto nei ricordi di chi nella coppia è rimasto in terra a conservarne memoria. In un’ora di spettacolo davvero fisico, il pubblico riesce a ridere anche in assenza di battute, solo per la contrazione di un muscolo, solo per uno sguardo.
[…] 
Il tango delle capinere è così il racconto poetico di un amore che non ha nulla di eccezionale se non l’eccezionalità di un amore vero, condiviso, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore, fino alla fine, fino alla resa dei corpi alla loro legittima vecchiaia e stanchezza.

– milanoteatri.it

NOTE DI REGIA

So che un amore può diventare bianco come quando si vede un’alba che si credeva perduta.
– Alda Merini

Una vecchina fruga dentro un baule. Estrae un flacone di pillole, un velo da sposa, un telecomando, tanti palloncini colorati… Da un altro baule arriva la musica di un carillon. Compare un uomo anziano. Indossa un vecchio abito da cerimonia liso dal tempo. L’uomo guarda la donna e sorride. Subito la raggiunge. L’abbraccia. La donna appoggia la testa sulla spalla di lui. Lui le fa una carezza. Lei lo tiene stretto per non perdere l’equilibrio. Lui la sostiene. Ballano. Lui estrae dalla tasca un orologio da taschino: meno cinque… meno quattro… meno tre… meno due… meno uno… e al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un petardo. Si baciano. Lui lancia in aria una manciata di coriandoli. La festa ha inizio. Buon anno, amore mio! Lui e lei adesso hanno sedici anni. In costume da bagno si promettono amore eterno. Sulle note di vecchie canzoni festeggiano l’arrivo dell’anno nuovo ballando a ritroso la loro storia d’amore. Il tango delle capinere è l’approfondimento di uno studio, Ballarini, che apparteneva alla trilogia degli occhiali. È il componimento di un mosaico dei ricordi che rende sopportabile la solitudine di chi disgraziatamente sopravvive all’altro.

– Emma Dante

1 - 6 Aprile 2025

Acquista

Ti potrebbe interessare

Ti potrebbe interessare

Teatro

Chi come me

1 Ottobre - 1 Dicembre 2024

Una pièce delicata e poetica sul disagio giovanile. Uno spettacolo che ha stregato gli spettatori coinvolgendoli in una profonda esperienza umana, con protagonisti cinque giovanissimi e sorprendenti attori. Regia Andrée Shammah.

Una pièce delicata e poetica sul disagio giovanile. Uno spettacolo che ha stregato gli spettatori coinvolgendoli in una profonda esperienza umana, con protagonisti cinque giovanissimi e sorprendenti attori. Regia Andrée Shammah.

Teatro

Ciarlatani

8 - 20 Ottobre 2024

Il pluripremiato drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón porta in scena una commedia esilarante affidandosi al talento indiscusso di Silvio Orlando. Una satira sul mondo del teatro e del cinema, ma anche a una riflessione sul successo, il fallimento e i ruoli che ricopriamo, più in generale, nella vita.

Il pluripremiato drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón porta in scena una commedia esilarante affidandosi al talento indiscusso di Silvio Orlando. Una satira sul mondo del teatro e del cinema, ma anche a una riflessione sul successo, il fallimento e i ruoli che ricopriamo, più in generale, nella vita.

Teatro

Factum est

9 - 13 Ottobre 2024

Uno dei monologhi più intensi del teatro testoriano, la cui tensione linguistica è straordinariamente incarnata da Andrea Soffiantini, attore che nei suoi ruoli da caratterista – ne Gli innamorati, Il delitto di via dell’Orsina, Memorie di Adriana diretti da Shammah, Un cuore di vetro in inverno di Filippo Timi… – ha sempre conquistato il pubblico del Parenti.

Uno dei monologhi più intensi del teatro testoriano, la cui tensione linguistica è straordinariamente incarnata da Andrea Soffiantini, attore che nei suoi ruoli da caratterista – ne Gli innamorati, Il delitto di via dell’Orsina, Memorie di Adriana diretti da Shammah, Un cuore di vetro in inverno di Filippo Timi… – ha sempre conquistato il pubblico del Parenti.

Incontri e Libri

Giovedix

10 Ottobre 2024 - 10 Aprile 2025

Tornano gli appuntamenti con Gioele Dix dedicati alle letture che lo hanno influenzato e appassionato. Tra sorprese e curiosità, leggerezza e profondità, un viaggio letterario declinato al femminile: sette autrici nate nel secolo scorso, tutte con vite ricchissime e rappresentative degli anni travagliati da cui tutti noi proveniamo.

Tornano gli appuntamenti con Gioele Dix dedicati alle letture che lo hanno influenzato e appassionato. Tra sorprese e curiosità, leggerezza e profondità, un viaggio letterario declinato al femminile: sette autrici nate nel secolo scorso, tutte con vite ricchissime e rappresentative degli anni travagliati da cui tutti noi proveniamo.