1870, pochi anni dopo l’Unità d’Italia. In una villa alle pendici del Vesuvio vivono in esilio volontario la baronessa Donna Clotilde, chiusa nella sua ipocondria e nostalgica del Regno delle Due Sicilie, e la cugina Gesualda, povera e zitella, segretamente innamorata del vizioso curato, Don Catellino. L’arrivo del bellissimo Ferdinando sconvolgerà l’equilibrio. Forse il testo più compiuto e complesso di Annibale Ruccello (1956-1986).