Mostra fotografica di Federica Fracassi e Valentina Tamborra
Si ringrazia: Francesca Alfano Miglietti, Paolo Bazzani, Franco Figari, Linda Pinda Gaarder, Fred Gerkum, Andrea Kerbaker, SynnØve Kristiansen, Sussan Kroken, Casa Editrice Iperborea, Else L’Orange, Antonio Marras, Patrizia Sardo Marras, Samuele Mancini, Luca Micheletti, Viviana Mollica, Roberto Mutti, Elisabeth Ones, Samuele Pellecchia, Reidar, Andrée Ruth Shammah…e tutto il mondomarras.
OPENING 9 MAGGIO H 19.00
Intervengono
Francesca Alfano Miglietti, curatrice per Nonostantemarras
Elisabeth Ones, Direttrice di Tourism Innovation Norway Italy
Luca Micheletti, attore e regista
Federica Fracassi, attrice
Valentina Tamborra, fotografa
sotto l’Alto Patrocinio di Reale Ambasciata di Norvegia in Italia con il sostegno di Innovation Norvay
in collaborazione con Università degli Studi di Milano | Iperborea
a cura di Associazione Pier Lombardo
Per la stagione teatrale 2017/2018, insieme al regista Luca Micheletti, Federica Fracassi è attrice protagonista di due spettacoli di Henrik Ibsen: Rosmersholm, Il gioco della confessione e Peer Gynt – Un preludio – Tre frammenti per pianoforte e troll, entrambi prodotti dal Teatro Franco Parenti di Milano, che ha condiviso con gli artisti un originale Percorso Ibsen, arricchito da incontri, approfondimenti e dalla mostra fotografica Nient’altro che finzioni/ Nothing but fictions.
Lo spunto del 150° anno dalla nascita di Peer Gynt è alla base della mostra, che, in una sorta di fotoromanzo, miscela ambientazioni nordiche, echi della Norvegia e suggestioni teatrali, in un continuo alternarsi di piani d’invenzione e realtà, persone reali e personaggi di fantasia, tempi e spazi.
In mostra trentadue scatti realizzati da Valentina Tamborra che accompagnano il diario di bordo vergato da Federica Fracassi e che ripercorrono il loro viaggio, in auto e in traghetto, attraverso le lande
norvegesi, da Oslo al Gudbrandsdal, risalendo fino al porto di Ålesund e da lì verso Bergen, per poi fare ritorno nella capitale, passando dalla città natale di Ibsen, Skien.
Il viaggio, in molti punti, ricalca le tappe (raggiunte a piedi, in carrozza, in nave) che Henrik Ibsen aveva toccato nel 1862 e che avrebbero poi costituito l‘ispirazione di Peer Gynt, terminato solo tre anni dopo a Sorrento, in Italia.
Nelle foto Federica si cala nei personaggi femminili del testo originale, crea commistioni di epoche, usi e costumi, mette in relazione il passato con il presente, in un tentativo luminoso di riraccontare Ibsen con un “testo parallelo”. Il progetto Nient’altro che finzioni è stato infatti concepito innanzitutto come un approfondimento e un esperimento drammaturgico, paralleli all’opera e alla realizzazione scenica, come una sorta di “training autorale d’attrice” che, per prepararsi a recitare nell’opera ibseniana, vi si avvicina in un insolito corpo a corpo.
In mostra, grazie ad Ambrogio Paolinelli, 12 figurine Liebig (6 del 1904 e 6 del 1960) su Peer Gynt e i fiordi.