di Massimo Gagliani
a cura di Marco Rampoldi
drammaturgia e ricerca immagini Gianni Gualberto Morelenbaum
allestimento scenico Fabio Carturan e Marco Rampoldi
con Corrado Tedeschi
Si ringrazia per la collaborazione artistica Simona Peverelli
produzione Teatro Franco Parenti e RARA produzione
Il 15 settembre 2020, a quarant’anni esatti dalla morte di Bill Evans, Corrado Tedeschi presterà voce e corpo al personaggio immaginato da Massimo Gagliani per raccontare l’incontro tra il grandissimo pianista e il geniale Miles Davis con uno sguardo originale ed appassionante.
Il protagonista, un fotografo appassionato di musica, si trova quasi per caso nel 1959 negli studi della Columbia records, mentre Davis insieme ad Evans, e a Coltrane, Adderly, Kelly, Chamber e Cobb, sta registrato l’album Kind of blue, che rivoluzionerà il modo di intendere il jazz. E la sua capacità di guardare gli permette di raccontare con acutezza il rapporto tra i due grandissimi musicisti. La passione, l’intesa, ma anche la difficoltà di un fuoriclasse come Evans di collaborare con un altro fuoriclasse, ma dispotico e accentratore come Davis. E soprattuto, alla fine degli anni 50, simmetricamente le difficoltà per un nero di essere pienamente accettato, anche se genio, in una società dominata da bianchi e le difficoltà per un musicista bianco di essere pienamente accettato, anche se genio, in un entourage musicale frequentato esclusivamente da neri. Solo la musica, intesa proprio come l’atto del suonare, ‘qui e ora’, in uno scambio creativo, permette di abbattere le barriere ed arrivare ad una vera comunicazione, senza differenze e compromessi.
E il fotografo-Tedeschi, in uno spazio scenico che rimanda alla camera oscura, dove le immagini in bianco e nero prendono forma, ripercorrerà quegli anni fondamentali, con un supporto di musiche e filmati che faranno ricordare un momento irripetibile a chi lo ha vissuto, e scoprirlo a chi non vi ha preso parte, ma ha la curiosità conoscerlo.