Per il solo fatto di venire al mondo dopo altri siamo tutti eredi, a livello familiare, ma anche storico, sociale, culturale. Simmetricamente, tutti lasciamo qualcosa in eredità a chi viene dopo di noi. Non riguarda solo e innanzitutto i patrimoni, ma anche abitudini, storie familiari, locali e nazionali, modelli culturali e assetti istituzionali, tradizioni, anche conflitti. Le scelte e pratiche individuali e collettive di una generazione danno forma all’ambiente sociale, fisico, economico, normativo con cui devono fare i conti le generazioni successive. Costituiscono il terreno della continuità, ma anche discontinuità tra le generazioni.
A seconda dei casi, un’eredità può essere una risorsa o un vincolo, un credito aperto a favore delle nuove generazioni perché possano usarla come base di partenza per la costruzione di ciò che a loro volta lasceranno alle generazioni successive, o un debito – non solo economico – da estinguere, un peso che restringe le possibilità, una storia in cui non ci si vuole riconoscere. Ciò che si lascia e si riceve in eredità non è mai neutro nei suoi significati e conseguenze.
Chiara Saraceno ha insegnato Sociologia della famiglia presso l’Università di Torino ed è professoressa emerita presso il Wissenschaftszentrum für Sozialforschung di Berlino.