Arriva al Parenti Tchaïka, pluripremiato spettacolo internazionale: un'attrice e un grande burattino per una piéce magnetica, liberamente ispirata a Il gabbiano di Čechov.

È un viaggio al limite della performance, un’immersione nella vita, inevitabilmente sfaccettata, di una grande attrice. È un infinito mise en abîme, un continuo gioco di specchi: una vecchia attrice nel crepuscolo della sua carriera torna a recitare sotto forma di burattino a misura d’uomo, che altro non è che la versione invecchiata dell’interprete Tita Iacobelli.

Così la stampa

Tchaïka è un grande spettacolo: è sia una lezione di scrittura, recitazione e manipolazione, sia un’opera profondamente commovente.

Preparatevi per un viaggio di un’ora, al limite tra ruolo mitico e paranoia, un’immersione nella vita inevitabilmente molteplice di una grande attrice e nei molteplici ruoli che ha interpretato. Questa non è più una stanza ma una cascata di specchi, un’infinita mise en abyme: una vecchia attrice, al tramonto della sua carriera, torna a recitare sotto forma di un burattino a grandezza naturale, che non è altro che il doppio invecchiato del attrice che la manipola.

– Le Soir Belgique

La pièce vive grazie alla tensione permanente fra la grande opera del teatro classico, il teatro di marionette e il movimento coreografico.

La trama

Nel camerino si muove smarrita una vecchia attrice. Una giovane donna le si avvicina e le ricorda la ragione della sua presenza: interpretare il ruolo di Arkadina ne Il gabbiano di Anton Čechov.

Sarà il suo ultimo ruolo. La sua memoria vacilla ma anche se non sa più chi è e non ricorda la sua parte, vuole comunque andare in scena. L’attrice confonde personaggio e memoria personale, la finzione si intreccia alla realtà.

Ed è così che Tchaïka (gabbiano in russo) come ne Il gabbiano, erra fra passato e futuro, fra disillusioni e speranze, e prosegue per la sua strada.

Uno spettacolo di maestria artigianale che incanta adulti e bambini: l’eco del suo personaggio inanimato risuona nel cuore.

In russo la parola Tchaïka (Gabbiano) contiene il verbo Tchaïat’, sperare vagamente. Il gabbiano è l’illusione, la delusione, lo slancio, la disillusione, è l’essere rivolti verso il futuro e aspettare l’irreale, o il guardare verso il passato e aspettare che questo passato scopra la speranza di una riconciliazione possibile.
Natacha Belova e Tita Iacobelli

la grande età