Non c’è esistenza che non porti con sé il proprio passato, la propria memoria. Ciascuno di noi proviene da un orizzonte che lo trascende. La vita acquista forma solo se è in grado di soggettivare il suo passato. Di qui l’importanza del rapporto tra le generazioni.
La prima delle tre lezioni tenute da Massimo Recalcati è dedicata alla figura del maestro. È solo l’incontro con la parola luminosa del maestro che può darsi formazione della vita.
La seconda si focalizza sul tema della perdita e del lavoro del lutto che accompagnano inevitabilmente la nostra vita.
La terza e ultima lezione è dedicata all’esperienza della nostalgia, la quale non evoca solo il rimpianto di ciò che è già stato ma, come la luce delle stelle morte, si irradia sul nostro futuro.
Massimo Recalcati, psicoanalista tra i piú noti in Italia, dirige l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) e nel 2003 ha fondato Jonas Onlus (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi). Collabora con i quotidiani la Repubblica e La Stampa e insegna all’Università di Verona e allo IULM di Milano. Dirige con Maurizio Balsamo la rivista Frontiere della psicoanalisi. È autore di numerosi libri, tradotti in diverse lingue, tra cui L’uomo senza inconscio (Raffaello Cortina Editore), Il complesso di Telemaco (Feltrinelli) e di una monografia in due volumi su Jacques Lacan (Raffaello Cortina Editore 2012, 2016). Ha pubblicato per Einaudi, tra gli altri, L’ora di lezione, I tabú del mondo, Ritorno a Jean-Paul Sartre. Esistenza, infanzia e desiderio.