a cura di Associazione Pier Lombardo
I partecipanti si dedicheranno ad un training incentrato su sei aspetti particolari dello stare in scena: il respiro, lo sguardo, l’essenzialità, il bilanciamento dello spazio, il tempo di reazione e il piacere dell’errore. Tale pratica permette un approdo alla maschera graduale, organico, naturale.
Se coprire il volto può sembrare limitante da un punto di vista espressivo, si rivela in realtà molto utile nell’indagine sul gesto, sui silenzi e sull’azione scenica in generale, perché rimette in discussione le nostre abitudini fisiche e comunicative; la maschera ha sempre uno sguardo aperto e vivo e si concede sempre un respiro prima di fare qualsiasi cosa. Non si affida alla parola come strumento per l’agire, predilige l’azione fisica e, in genere, contestualmente al lavoro di training e di pratiche propedeutiche al lavoro in maschera neutra, il gruppo si dedicherà anche a sessioni di improvvisazione e composizione artistica, ricercando l’applicazione nella pratica scenica dei princìpi condivisi.
Le maschere, oltre a farli conoscere, hanno rappresentato per i Gordi un primo passo nel teatro fisico e la loro grammatica li accompagna sempre, anche nel lavoro senza maschere; per questo laboratorio, che immaginiamo come una prima tappa di un percorso di formazione condotto dalla compagnia presso il Teatro Franco Parenti, hanno dunque scelto di iniziare proprio da dove hanno cominciato loro.
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