Concerto di Yakir Arbib
Di che colore è la musica? Di tutti i colori. Specialmente per Yakir Arbib, virtuoso pianista, musicista contemporaneo e compositore italo-israeliano, che racconta al mondo arcobaleni sfiorando una tastiera con le proprie dita.
Portando con la sua musica luce nel buio, illuminando ogni possibile sfumatura sonora. Il suo orecchio? Assoluto. I suoi occhi, dalla nascita, hanno scelto di non vedere come vediamo tutti ma di sentire e percepire i colori dell’immenso attraverso i suoni. Suoni che partono prima di tutto dall’anima e pervadono a poco a poco tutti i sensi. Lo sguardo superiore di chi non vede qui ed ora ma “Oltre”.
Dotato del dono della “Synesthesia”, come la chiama lui in inglese, i suoi sensi si mescolano insieme producendo dei risultati eccentrici: “[…] Quando sento una nota vedo un colore che non cambia mai, ed è sempre stato così fin da bambino; quando compongo un pezzo di musica lo “vedo” prima di sentirlo, traducendo un quadro astratto che arriva nella mia mente come una mappa o un paesaggio in 3d e che man mano che mi avvicino ad esso, si fa più nitido e si trasforma in note musicali”.