In occasione della presentazione del libro
Blues a Teheran. La psicoanalisi e il lutto (ed. Raffaello Cortina),
l’autrice Gohar Homayounpour dialoga con Vittorio Lingiardi
In questo libro provo a seguire le note del blues, dove c’è musica ma non melodia, dove l’improvvisazione scalza la composizione. Perché anche il blues, come la psicoanalisi, abita i margini: sia l’uno che l’altra fanno parlare le anime del sottosuolo.
Attraverso un viaggio musicale, imprevedibile e vivace, fatto di psicoanalisi, autobiografia, attualità e cultura, Homayounpour ci mette così in guardia dal desiderio di una guarigione completa. È grazie alle ferite, non malgrado le ferite, che la vita merita di essere vissuta.
Questo libro sarà ricordato come uno dei grandi discorsi sperimentali e poetici sul potenziale sovversivo della psicoanalisi contemporanea.
– Judith Butler