Presentazione del libro
Mi mancano i vecchi comunisti. Confessione inaudita di un libertario (Liberilibri Ed.)
di Giovanni Sallusti, con prefazione di Giuliano Ferrara
intervengono con l’autore
Claudio Velardi, Sergio Scalpelli, Maria Luisa Sangiorgio, Massimo Ferlini, Carlo Cerami ed Emanuele Boffi
Questo non è un libro, è piuttosto una confessione – apparentemente blasfema – che l’autore non è riuscito a trattenere: oggi chiunque sostenga la libertà individuale e d’intrapresa non può non provare una nostalgia inquietante e paradossale per i Vecchi Comunisti.
Si tratta della nostalgia di un avversario ovviamente, ma un avversario che accettava alcune premesse: la Rivoluzione industriale come fatto storico-economico positivo, l’autonomia della politica, l’appartenenza alla cultura occidentale. Il Vecchio Comunista non praticava l'”oicofobia”, l’odio di sé, che è invece la specialità della Nuova Sinistra Woke, sempre più intollerante e censoria. Una sinistra che ha sostituito la fabbrica con Instagram, il partito gramsciano con la sudditanza all’antipolitica, la dialettica hegeliana con la decrescita “gretina”. Fino a farci rimpiangere il barbuto Marx e la sua celebre battuta: ben scavato, vecchia talpa!