Cenere, o terra. Tra letture e musica
Incontro con Fabio Pusterla
interviene Claudio Piersanti
alla tromba Mario Mariotti
in collaborazione con Marcos Y Marcos
Dormivo accanto al fiume silenzioso
e il fiume dormiva con me.
Tra queste poesie vive una pace nuova, che accoglie in sé la testimonianza civile, l’asprezza e l’abisso. C’è una casa a cui tornare, benché sul bordo del ghiacciaio; una parola che scocca dopo il male. “La vertigine dunque lasciamola muta”, “diciamo lo splendore”.
Si apre con la preghiera della rondine, si chiude con lo sguardo di un bambino, questo libro che ha gli antichissimi quattro elementi – terra, aria, acqua e fuoco – come poli attrattivi, e non “secondo il calcolo di un progetto, piuttosto attraverso un agguato dell’immaginazione”. Procede lungo sentieri di silenzio, luce sprecata, “torsioni e torture senza grida / slogamenti della crosta della terra”, per un cammino accidentato, per la sua esplorazione crudele; poiché non si può “restare, lasciarsi / cadere e farsi pietra / tra le pietre”.
Incontra fantasmi a un concerto, stelle di calcite dentro il buio; e capre sopra i bordi della luna. Trova “l’acqua che ha rotto il cristallo / lo specchio il bicchiere”. “L’acqua che spolpa / cavallo e cavaliere”. E come il Custode delle acque, le si addormenta accanto, si fida di lei: “anche quando minacci, e ti gonfi / anche quando porti via / tutto con te. // I giorni, i ponti, i tetti. / E anche me”. In questo abbandono senza resa, giungendo infine in un “luogo che dice fermati, respira”, “La strada
che prosegue fa un po’ meno paura”.
Fabio Pusterla è nato a Mendrisio nel 1957. La sua prima raccolta di poesie, Concessione all’inverno (Casagrande, Bellinzona, 1985), suscita il consenso immediato di critici e poeti. La sua poesia selvatica, luminosa, molto comprensibile, conquista. Vive ad Albogasio, sulla frontiera fra Italia e Svizzera, e insegna letteratura italiana al liceo e all’università. Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in molte lingue. Per Marcos y Marcos dirige anche la collana poetica Le Ali. Alla sua figura è dedicato lo splendido documentario Libellula gentile di Francesco Ferri.